IoRoma- n. 1/2019 – Ordine degli ingegneri di Roma
La sostenibilità dei servizi clinico-sanitari è ormai fortemente dipendente dall’innovazione tecnologica e di processo in chiave digitale. Un ruolo fondamentale è svolto dai Sistemi Informativi Sanitari (SIS) che orchestrano l’ampio processo di erogazione dei servizi, integrando al proprio interno soluzioni che vanno dal fascicolo sanitario elettronico alla cartella clinica digitale, dalle tecnologie di diagnostica alla telemedicina.
La definizione di un progetto per l’introduzione, l’ammodernamento o l’ampliamento di un SIS è – o dovrebbe – essere guidata da una strategia generale che, facendo leva sull’innovazione, punti all’introduzione di tre elementi fondamentali: nuove capabilities organizzative per erogare nuovi servizi al paziente o di back office; efficientamento interno; maggior controllo dei processi, a vantaggio di aspetti quali trasparenza, tracciabilità e flessibilità. A questi si aggiungono tutte le innovazioni e gli adattamenti necessari a soddisfare esigenze contingenti quali, in primo luogo, la conformità alla normativa di riferimento.
Il cambiamento in ottica digitale nel settore sanitario, ormai necessario anche per motivi di sostenibilità dei servizi clinico-assistenziali, necessita di una governance che integri aspetti tecnologici (informatici e clinici), metodologici (HTA) e gestionali (processi, informazioni, risorse umane) per il raggiungimento di uno scenario “TO-BE”. Gli investimenti per l’evoluzione e la reingegnerizzazione dei Sistemi Informativi Sanitari richiedono una gestione organizzata in diverse fasi progettuali, la prima delle quali, denominata “definizione”, è caratterizzata da una criticità intrinseca che non deve mai essere trascurata.
L’innovazione di un SIS è in ogni caso una forma di equilibrio tra lo scopo, i tempi e i costi di realizzazione, nel contesto normativo di riferimento.
In base alla complessità ed estensione del SIS, in fase di pianificazione del progetto vengono identificati i moduli su cui andare ad agire, implementandoli se del tutto mancanti, o aggiornandoli. In questa ottica può essere utile impiegare, nell’impostazione progettuale, i principi di base della HTA (Health Technology Assessment), un intero settore di studio rivolto alla verifica dello stato di efficienza e quindi al conseguente continuo ammodernamento delle strutture e dei servizi sanitari, il cui obiettivo è prevenire l’erogazione di servizi e prestazioni inefficaci o inappropriate, contenendo e razionalizzando così la spesa e, al contempo, migliorando la qualità delle prestazioni e del servizio offerto. La gestione dei rischi e il monitoraggio dei parametri di avanzamento di progetto sono le attività fondamentali di project management in questo ambito. I fattori critici di successo includono il change management delle risorse umane, in termini di formazione, informazione e sensibilizzazione del personale.
La gestione del cambiamento digitale in sanità richiede, concludendo, il ricorso a competenze ingegneristiche nel senso più ampio del termine, dall’ingegneria dell’informazione, all’ingegneria clinica all’ingegneria gestionale, al fine di valutare e garantire nel tempo la sostenibilità economica e organizzativa di progetti di investimento.